Dott.ssa Letizia Beciani

Logopedista

Laurea triennale in Logopedia (Novembre 2022) e Master Universitario di I livello in Neuropsicologia dell’Età Evolutiva (Marzo 2023)

ALTRI CORSI EFFETTUATI:

  • Workshop “Introduzione alla tecnica PROMT”
  • Trattamento della balbuzie: identificazione e modificazione – obiettivi per l’età evolutiva
  • Picky Eaters vs Pediatric Feeding Disorder (PFD) vs Avoidant Restrictive Food Intake Disorder (ARFID): Differential Diagnosis Decision Tree
  • Valutazione della balbuzie: analisi dei fattori ambientali, comportamentali, emotivi e cognitivi in età evolutiva
  • Progetto Autismo oggi – greenland: la presa in carico dei disturbi autistici dalla diagnosi precoce all’età adulta
  • Disordini di alimentazione e di deglutizione nei bambini con disturbo dello spettro autistico: intervento clinico e valutativo
  • La rieducazione delle funzioni facio-oro-deglutitorie.
  • Allattamento e nutrizione pediatrica

Età evolutiva

  • DPL (Disturbo Primario di Linguaggio): disturbo del neurosviluppo che include un insieme di quadri
    clinici variegati, caratterizzati da un ritardo o disordine in uno o più ambiti dello sviluppo linguistico,
    in assenza di deficit cognitivi, sensoriali, motori, affettivi e di importanti carenze socio-ambientali
    (DSM-5, APA 2013; Chilosi et al., 2017; Laws e Bishop, 2003).
  • DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento): è un disturbo del neurosviluppo (DMS-5) che può
    riguardare la lettura, l’espressione scritta e/o il calcolo.
  • Disabilità intellettive
  • Balbuzie: è «un disordine nel ritmo della parola per cui il paziente sa cosa vorrebbe dire, ma nello
    stesso tempo non è in grado di dirlo a causa di arresti, ripetizioni e/o prolungamenti di un suono che
    hanno carattere di involontarietà» (Organizzazione mondiale della sanità, 1977).
  • Disturbi dello spettro dell’autismo
  • Deglutizione disfunzionale: è un’alterazione dei pattern di movimento durante l’atto deglutitorio e/o
    dei rapporti di forza muscolare di labbra, mandibola e lingua con possibili ripercussioni
    sull’occlusione dentale, le funzioni orali (respirazione, suzione, masticazione, articolazione verbale
    fonatoria) e l’estetica del volto.
  • Respirazione orale: l’abitudine a respirare a bocca aperta in condizioni di riposo vigile.
  • Ipoacusia: deficit uditivo permanente che può essere mono o bilaterale.

Età adulta

  • Afasia: è un disturbo del linguaggio dovuto alla lesione delle “aree del linguaggio”. Può essere la
    conseguenza di una malattia – un accidente cerebrovascolare o un tumore – o di eventi – come un
    trauma cranico da incidente stradale – che non rappresentano di per sé una malattia. Queste lesioni
    impediscono alla persona di utilizzare normalmente il linguaggio nelle attività comunicative di tutti i
    giorni. I disturbi afasici assumono forme diverse. In alcune persone, le parole diventano difficili da
    trovare: a volte non vengono, o vengono al momento sbagliato. In altre, le parole vengono fuori
    “storpiate”. In altre ancora, le parole sono relativamente semplici da trovare, ma non possono essere
    messe insieme in frasi grammaticalmente corrette. Vi sono persone in cui è compromessa la capacità
    di parlare, ed altre in cui è danneggiata la capacità di scrivere; analogamente, in alcuni casi è
    danneggiata la comprensione delle parole udite, in altri la comprensione delle parole lette (A.IT.A
    Federazione – Italiane Associazioni Italiane Afasici).
  • Disartria: disturbo motorio del linguaggio conseguente ad un danno senso-motorio degli organi della
    fono-articolazione che va ad alterarne i movimenti. In particolare, può colpire ognuna delle cinque
    componenti coinvolte nella produzione dell’eloquio: respirazione, fonazione, risonanza,
    articolazione e prosodia.
  • Disfonia: è una alterazione qualitativa e/o quantitativa della voce parlata che consegue ad una
    modificazione strutturale e/o funzionale di uno o più organi coinvolti nella sua produzione o ad una
    inadeguatezza delle relazioni dinamiche fra le diverse componenti dell’apparato pneumo-fonatorio
    (Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale, 2002). Le disfonie funzionali
    conseguono ad abitudini comunicative scorrette o a un uso eccessivo della voce (Silvia Magnani,
    2015). Le disfonie organiche presentano alterazioni morfologiche o neuromuscolari di uno o più
    organi od apparati implicati nella produzione e nel controllo della voce (noduli, polipi, cisti…)
    (Società Italiana di Otorinolaringologia e Chirurgia Cervico-Facciale, 2002).
  • Demenza: è la conseguenza di una patologia con andamento ingravescente, in cui il declino delle
    funzioni cognitive interferisce con l’attività della vita di tutti i giorni (Vallar e Papagno, 2007).

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