Dott. Marco Bartocci

Reumatologo

Il Dr. Marco Bartocci ha conseguito nel 2014 la laurea in Medicina e Chirurgia con lode presso l’Università degli Studi Politecnica delle Marche di Ancona.
Successivamente si è specializzato, sempre con lode, in Reumatologia all’Università di Cagliari.
Dal 2016 al 2020 ha svolto attività di specializzando in reumatologia presso il Policlinico di Monserrato a Cagliari.
Dal 2020 esercita la sua attività presso il reparto di Pneumologia dell’Ospedale Carlo Urbani di Jesi.
Esegue visite specialistiche per : Artrosi, Artrite Reumatoide, Artrite Psoriasica, Artrite infettiva, Gotta, Connettiviti, Lupus Eritematoso Sistemico (LES), Sclerodermia, Spondilite Anchilosante, Sindrome fibromialgica, Osteoporosi, Ecografie Articolari, Ecografie muscolari e dei tessuti molli.

DI COSA SI OCCUPA IL REUMATOLOGO

Tra le artriti primarie si annoverano: l’osteoartrite, forse la più conosciuta, l’artrite reumatoide, l’artrite psoriasica, la spondilite anchilosante, il lupus, la sclerodermia, la gotta.

  • Osteoartrite: è la forma più comune di artrite ed è causata dall’infiammazione delle articolazioni, cioè le porzioni di contatto tra due ossa, che sono normalmente coperte da cartilagine. Col procedere del danno, la cartilagine si assottiglia causando il contatto tra le due estremità ossee e quindi il dolore. Tra le articolazioni più colpite c’è quella del ginocchio, fondoschiena, fianchi e piedi;
  • Artrite reumatoide: si tratta di un disordine autoimmune nel quale il sistema immunitario attacca le articolazioni. Quelle più colpite sono le articolazioni della mano, del polso e del ginocchio. L’azione del sistema immunitario è causa purtroppo di dolori e infiammazione che può portare alla degenerazione delle articolazioni stesse. Si alternano fasi di dolore acuto a fasi di remissione;
  • Artrite psoriasica: questa artrite si manifesta come comorbidità della psoriasi. Gli individui affetti presentano problemi sia alla pelle che alle articolazioni, con dolori al collo, ai piedi, alla spina dorsale, alla schiena, difficoltà a piegarsi e forti limitazioni nei movimenti;
  • Spondilite anchilosante: ha una componente autoimmune e colpisce principalmente le articolazioni, i legamenti e i tendini della spina dorsale e del bacino, dove si trovano spesso lesioni di tipo infiammatorio a livello dell’articolazione sacro-iliaca;
  • Lupus: è una malattia autoimmune cronica infiammatoria. Il sistema immunitario può colpire organi e tessuti diversi, dalle articolazioni, al cuore, polmoni, rene, fegato, cervello, occhi e pelle. Si tratta quindi di una patologia che può causare danni piuttosto gravi a diversi distretti. Molti pazienti affetti presentano una forma poco aggressiva di Lupus;
  • Sclerodermia: è caratterizzata dall’indurimento della pelle e degli altri connettivi molli, dovuto a un accumulo di collagene. Il collagene è la proteina più abbondante del corpo umano e costituisce l’impalcatura dei tessuti connettivi.
    Un difetto nella regolazione del suo metabolismo, dovuto probabilmente a malfunzionamento del sistema immunitario, ne causa l’accumulo a livello extracellulare. I pazienti affetti da sclerodermia possono manifestare una difficoltà nei movimenti proprio a causa dell’indurimento e della perdita di elasticità della pelle. Un peggioramento delle condizioni si presenta nella sindrome di Raynaud, quando le dita di mani e piedi diventano insensibili e dolorose in seguito a un vasospasmo, in corrispondenza di abbassamento della temperatura o stress, provocando dolore e pallore delle mani o delle dita, a volte anche eritema;
  • Gotta: questo tipo di artrite molto dolorosa è la causa di articolazioni rigide e gonfie. Si può sviluppare come improvviso rigonfiamento alla base dell’alluce. Gli attacchi improvvisi di dolore posso perdurare alcuni giorni e poi scomparire del tutto per un certo periodo di tempo. La gotta è causata da un accumulo di acido urico in forma cristallizzata nelle articolazioni e in generale nel tessuto connettivo, che causa fenomeni infiammatori;
  • Artrite giovanile: queste artriti compaiono in pazienti con meno di 18 anni e possono manifestarsi addirittura nei bambini di 1 o 2 anni. Si tratta di malattie autoimmuni, in alcuni casi con una componente genetica.
    Più difficile da diagnosticare rispetto all’artrite nell’adulto perché spesso i bambini non si lamentano del dolore. È necessario pertanto osservare il bambino mentre gioca, per notare i segni possibili di una difficoltà di movimento (difficoltà a lanciare una palla, a salire o scendere le scale, a tenere aperta una porta) o controllare se insorge febbre anche molto alta, senza un motivo apparente.

Ci sono poi una serie di altri disturbi che non vengono normalmente associati alle malattie reumatiche, ma che ne costituiscono parte integrante. Tra queste ricordiamo:

  • I reumatismi extra-articolari: comprendono quelle malattie reumatiche in cui le manifestazioni dolorose, e spesso degenerative, non colpiscono propriamente l’osso o l’articolazione, ma i tessuti molli circostanti. Sono, ad esempio: la fascite, la borsite, la fibromialgia. Quest’ultima è una malattia cronica caratterizzata da persistente dolore diffuso e indolenzimento in diverse parti del corpo. La fibromialgia non causa danni strutturali alle articolazioni, ai muscoli o ad altri tessuti;
  • L’osteoporosi: una patologia delle ossa, il cui tessuto mineralizzato dell’osso diventa meno denso, perde consistenza tendendo a sgretolarsi e aumentando il rischio di fratture. È causata da uno sbilanciamento dei processi di rimodellamento e riassorbimento della matrice ossea. Con l’età si assiste ad un aumento del processo di riassorbimento osseo, il calcio non riesce più ad attecchire alle ossa, rendendole fragili e poco dense. Una donna su 3 e 1 uomo su 5 sopra i 50 anni sono a rischio di fratture da osteoporosi. La differenza in incidenza tra uomini e donne è dovuta a fattori ormonali che si sbilanciano rapidamente nelle donne in seguito a menopausa. Le zone del mondo in cui la luce del sole è maggiore (e quindi in proporzione anche il fenomeno della fissazione della vitamina D) presentano statisticamente un rischio minore di fratture dovute a osteoporosi;
  • I reumatismi dolorosi cronici, tra cui le cervicali, sciatalgie, lomboscialtagie, che possono insorgere anche in giovane età e cronicizzare, diventando sempre meno sopportabili;
  • Artriti infettive: possono essere di origine virale (porvovirus), batterica (gonococchi) o insorgere in seguito a punture di insetto (malattia di Lyme). Sono patologie croniche dei tessuti connettivi innescate da infezione. Sono frequenti a seguito di polmoniti, meningiti, malattie parassitarie. In generale, ogni patologia che indebolisce il sistema immunitario (diabete, HIV/AIDS, ma anche l’uso di alcuni farmaci a base di steroidi) si accompagna ad un rischio aumentato di sviluppo di malattie reumatiche. In questo gruppo c’è anche l’osteomielite, causata da micobatteri o funghi che infettano le ossa causando forti dolori in corrispondenza dell’osso infettato;
  • Reumatismi neurologici: includono tutte le neuropatie, ossia le patologie a carico dei nervi. Anche alcuni tumori ossei sono inclusi nel gruppo dei reumatismi neurologici, se partono da tumori cerebrali, che metastatizzano a livello dei nervi e, di conseguenza, provocano dolore e Mobilità limitata a ossa e muscoli circostanti.

COSA ESEGUE IL REUMATOLOGO:

  • Visita specialistica
  • Ecografia articolari e tendinee
  • Infiltrazioni intrarticolari o muscolo tendinee ecoguidate di steroide o acido ialuronico;
  • Capillaroscopia peringueale ( valutazione del fenomeno di Raynaud)

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